Google Allo, l’applicazione di messaggistica che, nelle intenzioni di Google, andrà a competere con WhatsApp, iMessagge, Telegram, Facebook Messenger e simili, è arrivata ufficialmente anche in Italia, ma ha già attirato una voce critica molto autorevole.

Si tratta di Edward Snowden, il whistleblower che innescò lo scandalo del datagate qualche anno fa. Per lui in molti hanno chiesto la grazia, descrivendolo come un eroe moderno mentre per il governo USA è un criminale.

Snowden ha raccomandato tutti sull’evitare di scaricare ed utilizzare Google Allo in quanto la nuova App non sarebbe abbastanza sicura nel trattare i dati personali dei consumatori.

Il problema evidenziato è la mancanza di crittografia, che pure Google aveva promesso alla conferenza Google I/O di qualche mese fa, quando Allo fu annunciato per la prima volta. Una mancanza rilevante, visto che la crittografia end-to-end è ormai una caratteristica di base per questo tipo di strumenti.

Invece i messaggi con Allo restano sui server di Google e sono quindi esposti a eventuali richieste da parte delle autorità, a meno che non si scelga di usare la speciale modalità incognito. Di contro, il concorrente WhatsApp usa la crittografia su ogni messaggio, e lo stesso vale per le altre app più famose di questo tipo.
Fonte: mobinews