In una lotta ormai senza quartiere alle «fake news», Google ha messo in campo una novità destinata ad avere un impatto tangibile nella vita di miliardi di utenti.

Il motore di ricerca ha infatti modificato il suo algoritmo per privilegiare pagine web «di qualità», assegnando un peso maggiore a fonti considerate autorevoli e tenendo sempre più conto delle segnalazioni «umane» sui contenuti inappropriati.

Ben Gomes, Vicepresidente dell’Engineering delle Ricerche di Google, ha spiegato in quale modo (anche con il sempre maggior coinvolgimento di revisori umani) saranno migliorati i risultati delle ricerche e spiegato in quale modo verrà data agli utenti la possibilità di indicare i risultati offensivi o inappropriati.

«Lo scorso mese», scrive Gomes, «abbiamo aggiornato le nostre Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca con esempi più dettagliati di pagine di scarsa qualità in modo che i valutatori le segnalino appropriatamente; gli aggiornamenti includono informazioni ingannevoli, risultati inaspettatamente offensivi, bufale e teorie cospiratorie non dimostrate. Queste linee guida cominceranno ad aiutare i nostri algoritmi a far retrocedere simili contenuti di scarsa qualità e ad introdurre ulteriori miglioramenti nel tempo». «Abbiamo modificato i segnali» presi in considerazione per fornire risultati di ricerca a chi ne effettua su Google, «per aiutare a far emergere più pagine più autorevoli e far retrocedere contenuti di scarsa qualità», scrive ancora Gomes.

L’obiettivo di tutto questo è chiaro: Evitare «problemi come quello dei risultati che negano l’Olocausto che abbiamo visto a dicembre».

Fonte: mobinews