Il ROI: utile strumento per gli investimenti


Quando ci si trova a interagire con il mondo della finanza non è sempre facile destreggiarsi tra la complessa terminologia che la caratterizza, come ad esempio il ROI.

Si tratta di un ambiente complesso, ma che fa parte della quotidianità delle aziende e che dunque è imprescindibile. Anche la sua conoscenza da parte di chi si occupa della gestione dei guadagni imprenditoriali è molto importante per capire punti positivi e punti negativi dei metodi di marketing e di reddito.
Un aspetto molto interessante e che riguarda il mondo della finanza, in particolare di finanzia aziendale, è il ROI, sigla che indica in inglese il Return of Investment, ossia il ritorno sull’investimento.

Che cos’è il ROI


Il ROI è uno strumento utilizzato solitamente dagli investitori per capire quali aziende sono maggiormente quotate in borsa e decidere poi su quali di esse è conveniente investire. Viene però usato anche dalle aziende stesse o dai loro analistic per valutare i profitti derivati da una campagna marketing precedentemente effettuata. Dato che viene spesso preso in considerazione da investitori o potenziali investitori per capire se l’investimento futuro sarà proficuo, grazie al ROI è anche possibile confrontare varie aziende tra loro in termini di guadagno.
La grande diffusione di questo strumento di valutazione deriva dal fatto che è molto semplice da utilizzare. Si basa su un calcolo matematico preciso e porta a dei dati altrettanto netti, per questo è un metodo piuttosto immediato. Anche se molti investitori preferiscono sfruttare altri strumenti e usare altri dati per calcolare la profittabilità di un’azienda o una campagna per un investimento (strumenti come il ROE(Return of Equity), questo metodo è comunque tenuto molto in considerazione proprio per la semplicità di utilizzo che lo caratterizza.

Calcolare il ROI


Ma come si utilizza il ROI? Per giungere al Ritorno di Investimento i dati da utilizzare sono solo due o al massimo quattro. Si deve calcolare il rapporto tra il Reddito Operativo dell’azienda e il Capitale Investito Netto Operativo. Il Capitale Investito Netto Operativo si ottiene tramite la differenza il Totale Netto dell’attivo e gli Investimenti Exracaratteristici effettuati.
Lo schema riassuntivo e semplificato è dunque il seguente:

Totale Netto dell’Attivo – Investimenti Extracaratteristici = Capitale Investito Netto Operativo
Reddito Operativo / Capitale Investito Netto Operativo = Return of Investment.

Limiti e vantaggi del ROI


La semplicità di un simile calcolo è davvero evidente, ma il sistema del ROI non è infallibile, o meglio, non sempre tiene in considerazione alcune variabili importanti. Per esempio, il ROI tende a tener conto del profitto derivato da una campagna marketing poco dopo che questa è stata effettuata e non tiene conto dei guadagni indiretti di quella campagna, come tutti quegli utenti che ricordano di aver visto una certa campagna pubblicitaria e hanno acquistato solo in seguito. Per essere davvero completo, il ROI dovrebbe tenere conto di periodi più prolungati.
Oltre a questo piccolo limite, il calcolo del Return of Investment riesce a individuare in modo molto semplice e diretto i guadagni di un’azienda dopo un piano di investimenti pubblicitari e a indirizzare gli investitori verso l’azienda più proficua su cui puntare.